La tecnica mininvasiva conosciuta come ALIF, è stata da me messa a punto e praticata per la prima volta circa 20 fa a Pavia. Da allora l’Approccio Anteriore alla Chirurgia Vertebrale - ALIF, è diventata la tecnica mini-invasiva per eccellenza, e ha avuto delle notevoli evoluzioni. Oggi si accede alla colonna direttamente dall'ombelico, anch'esso un approccio da me ideato e perfezionato, e insegnato in Italia e all'estero.
Il meccanismo della compressione radicolare da ernia discale
Nel post precedente abbiamo visto il meccanismo della compressione radicolare da ernia discale parlando delle 3 fasi durante cui fa la sua apparizione e la sua progressione.
Ora affronteremo la sintomatologia clinica che varia in funzione del segmento al livello del quale si verificano l’ernia discale e la compressione radicolare.
L4-L5
Quando l’ernia discale sporge al livello L4-L5 comprime la quinta radice lombare L5 e la radicolalgia corrispondente interessa il seguente territorio:
Faccia postero-esterna della coscia e del ginocchio
Faccia esterna del polpaccio
Faccia dorsale esterna del collo del piede
Faccia dorsale del piede fino all’alluce
L5-S1
Quando l’ernia discale sporge al livello L5-S1 comprime la prima radice sacrale e la radicolalgia presenterà la seguente topografia:
Faccia posteriore della coscia, del ginocchio e del polpaccio, tallone bordo esterno del piede f
ino al quinto dito del piede; inoltre, sarà spesso accompagnata dall’abolizione del riflesso achilleo.
Tuttavia occorre considerare che sono possibili eccezioni a questa schematizzazione, poiché un’ernia discade al livello L4-L5 che abbia sede più vicino alla linea mediana, può comprimere contemporaneamente L5 e S1 o talvolta anche solo S1. Se l’esplorazione chirurgica si limita alla zona L5-S1 in virtù della topografia S1 della radicolalgia, rischia di non riconoscere la lesione che risiede nello spazio superiore.
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